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Vecchio 07-09-21, 06:40   #1
giovanni bruno
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Predefinito Rumak Intes Mk67

Accidenti al richiamo della foresta, questa primavera avevo venduto il mio RUMAK INTES MICRO M603 da 152/1520mm, credendo di poterne fare a meno per quello che l'usavo, ovvero il terrestre di potenza binoculare e balconaro.

Ma quando sei abituato a vedere e godere dei mini particolari architettonici a distanze di 5Km, 10Km, 20Km, se poi non li vedi più, lentamente ti mancano.

Altri strumenti, anche più vocati e luminosi, ma adatti ai grandi e medi campi ed ai bassi e medi ingrandimenti, come l'eccellente APM SD APO da 100mm a 45° ad f5,5 , nulla ha potuto contro il maggior diametro di 150mm ed il molto più alto rapporto focale f12 del INTES MK67.

Questi RUMAK Russi, seeing diurno permettendo, permettono delle visioni esaltanti di particolari finissimi, a distanze ed ingrandimenti sulla carta assurdi.

In modo particolare questo MK67, lo avevo comprato nel lontano 1997, ovvero lo scorso secolo che era pure anche lo scorso millennio!!!!!!!

lo usai alcuni anni con eccellente profitto sul planetario, ma l'appetito vien mangiando e lo vendetti ad un'amico per finanziare l'acquisto del più potente e specializzato INTES MICRO M715.

Ieri dopo 20 anni, me lo sono ricomprato, trovandolo sostanzialmente efficiente come prima.

Per testarlo ci vado giù di brutto, due PLANETARY ED da 8mm/60° per 225x, ovviamente
poco prima del tramonto, quando il cattivo seeing diurno finalmente si placa quasi del tutto.

Come per magia ecco i soliti particolari finissimi che il binocolone APO non ha saputo mostrarmi e che il 120ED mi ha mostrato solo parzialmente.

Il rapporto focale ad f12 e la focale di 1800mm, fanno sempre la voce grossa in alta risoluzione.

Dovrei non scriverlo per quieto vivere, ma decenni fa mi toccò leggere una recensione di un esperto, che l'ACRO VIXEN 102M mostrava più risoluzione dell'INTES MK67, proprio nel 1997 ho posseduto prima il VIXEN 102M e subito dopo l'INTES MK67 e per me il cambio fu un salto nell'iperspazio.

__________________
Strumenti, C8 HD--RUMAK INTES MK 67 da 152/1800mm-- TS SD APO da 102/711mm--ED APO FPL-53 TECNOSKY 72/432mm-- montatura IOPTRON AZ-IEQ45 DUAL PRO-- montatura CELESTRON EVOLUTION--rifrattore ACRO SW 70/500mm--binocolo TENTO 20x60--binocolo CANON 12x36 IS III--binocolo CANON 15x50 IS-- binocolone VIXEN BT80M-A a 45°--torretta DENKEMEYER BIG EASY--torretta DENKEMEYER II--2 torrette ZEISS ERETTIVE a 45°,1 torretta ZEISS non erettiva a 45° in vendita.

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Vecchio 07-09-21, 07:02   #2
giovanni bruno
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

Non lo ricordavo più, ma è stata una piacevole sorpresa per uno strumento balconaro da tenere in casa.

A differenza del INTES MICRO M615 e del INTES MICRO M603, con messa a fuoco mediante la traslazione del primario e con la voluminosa diaframmatura interna, sia i due RUMAK che la loro borsa imbottita, erano molto più voluminosi e quindi il tutto molto più ingombrante e pesante.

Il RUMAK INTES MK 67 ha invece lo SPECCHIO PRIMARIO FISSO e quindi ha un tubo ottico molto più corto ed anche di diametro minore, non avendo i diaframmi interni, anche la sua borsa è molto, ma davvero molto più piccola.

Sul piano più tecnico, avere lo specchio primario fisso ed un corto focheggiatore cryford esterno, permette una posizione tra i due specchi fissa a tutto vantaggio della precisione ottica complessiva i vari componenti ottici lavorano sempre ed in modo reciproco fisso ed udite, udite, il montaggio di una torretta ZEISS ERETTIVA a 45°, non aumenta di un millimetro la focale fissa di 1800mm.

Di fatto, la focale del mio ex M603 di 152mm ad f10 nativi, con inserita la torretta binoculare, saliva agli stessi 1800mm e ad f12 circa, proprio come la focale FISSA di 1800mm ad f12 del MK67, anche su questo non avevo mai riflettuto.

Anche il peso è di circa 1Kg più basso, quindi meno peso e meno ingombro che per un 150mm appartenente alla categoria dei secondi telescopi AFFERA E VAI, è un vantaggio non da poco.

Aggiungo che la maniglia baricentrica di serie aggiunge trasportabilità a trasportabilità e sul piano pratico l'MK67 risulta addirittura meglio trasportabile del MAK SW BD da 127/1540mm, che una maniglia di serie non la possiede ne è facile da mettere, se non aprendo tutto il telescopio.

Strano come tutte queste considerazioni utilitaristiche le avevo totalmente ignorate 24 anni fa, quando comprai questo RUMAK, ma allora ero ancora relativamente giovane e molto prestante, mentre oggi, 24 anni dopo, certe agevolazioni volumetriche e ponderali le apprezzo sommamente.
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Vecchio 13-11-21, 07:02   #3
giovanni bruno
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

Ieri pomeriggio favolosa ed interessante comparativa tra un vecchio e malconcio SCT MEADE da 203/2000mm, un MAK SW BD di 180/2700mm di un mio amico astrofilo che voleva comprarsi anche il CIOFECONE SCT da 203mm e quel birbante del mio RUMAK INTES MK 67 da 150/1800mm.

Se già sapevo che l'MK67 stracciava impietosamente il CIOFECONE di 203mm, ero invece certo che il MAK SW BD da 180/2700mm con i trattamenti XLT, avrebbe prevalso un poco sul mio molto più piccolo RUMAK da 150/1800mm.

Invece è andata esattamente al contrario, sebbene in modo meno eclatante di quanto confrontato con il vecchissimo SCT MEADE da 203mm, il RUMAK ha saputo essere un poco più risoluto del MAK SW BD da 180/2700mm e di una luminosità sostanzialmente pari a pari ingrandimenti.

So bene che i puri numeri rendono inverosimile un tale risultato, ma ieri quello è emerso.

Il mio amico se ne è andato sconsolato, ma almeno l'ho convinto con i fatti a non comprarsi quel vecchio (40 anni suonati) CIOFEGONE SCT MEADE da 8".
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Vecchio 13-11-21, 07:16   #4
giovanni bruno
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

Ieri sera, alle ore 17,30 avevo promesso ai miei due nipotini di fargli vedere la LUNA, GIOVE, SATURNO e VENERE.

Detto-fatto, trasporto fuori la mia colonna mobile con sopra la montatura AZ-IEQ45, con sopra una staffa ad "L" per reggere in piano il RUMAK MK 67, a sua volta già equipaggiato con una torretta ZEISS ERETTIVA a 45° e due oculari APM da 18mm/65°.

Insomma un'osservatorio mobile, attrezzato permanentemente di tutto, compresa la batteria e gli oculari.

Letteralmente in tre minuti, ho tirato fuori l'osservatorio mobile, portato il tutto verso SUD sotto i portici del mio condominio, livellato, acceso ed attivato il GOTO.

Ieri sera il seeing era eccellente e la LUNA anche a soli 100x era a dir poco strepitosa, idem per i tre pianeti.

I nipotini hanno mostrato un vivo interesse e soddisfazione, ma nel frattempo tante belle e giovani signore di passaggio si sono fermate incuriosite ed a loro volta hanno ammirato tanta bellezza planetaria.

Si parla tanto di incomunicabilità, ma un telescopio puntato sul cielo, fa cadere tutte le barriere
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Vecchio 13-11-21, 13:48   #5
pablo
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

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...il RUMAK ha saputo essere un poco più risoluto del MAK SW BD da 180/2700mm e di una luminosità sostanzialmente pari a pari ingrandimenti.
So bene lo scrupolo con il quale eegui i test, ma non potrebbe essere che il Mak era più vulnerabile al seeing diurno oppure fosse meno termostazionato ?
Magari sarebbe utile ripetere la comparativa anche di notte...

Lo chiedo da interessato possessore del Mak 180/2700
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Vecchio 13-11-21, 14:02   #6
pablo
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

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Si parla tanto di incomunicabilità, ma un telescopio puntato sul cielo, fa cadere tutte le barriere
Quanto è vero !!

Aggiungo che sotto un cielo rivelato i più sono ben contenti di farsi trasportare dallo stupore, perfino gli scettici lasciano da parte la loro supponenza...
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Vecchio 13-11-21, 14:29   #7
giovanni bruno
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Predefinito Re: Rumak Intes Mk67

Caro PABLO, possibilissimo quello che dici, ho avuto il primo MAK SW 180, quello azzurro e molti anni dopo anche quello SW BD nero diamantato da 180mm ed erano entrambi ottimi come ottica.

Il mio rispetto per i MAK SW è notorio, ho avuto un 90mm, un 102mm, ben tre 127mm, un 150mm e come dicevo, ben due 180mm.

Il mio amico astrofilo ha portato il suo MAK SW BD ( EX MIO) in macchina, impiegando 20 minuti per arrivare a casa mia e la temperatura esterna era di 15°, mentre il mio RUMAK era già da sempre nel mio garage non riscaldato.

Questi sono i termini termici in cui si è svolta la comparativa.

Preciso che il motivo della comparativa era di comparare il suo MAK 180/2700mm con l'SCT MEADE 2080 da 203/2000mm che lui voleva comprare per avere un poco più di luce e un poco più di campo.

Mentre è andata tutto a rovescio, l'SCT ciofecone di 40 anni fa, si è rivelato meno luminoso e moltissimo meno inciso del MAK da 180mm e quello lo avevo previsto, del tutto imprevisto è stato il fatto che l'MK67 fosse un pochino più luminoso e un poco più inciso del MAK 180 e quello proprio non me lo aspettavo.

Io più che pensare ad un problema termico, penserei ad una perfettibile collimazione del MAK 180.

Alla mia immediata domanda se il MAK 180 era collimato, lui mi ha risposto candidamente di non saperlo, vero è che i MAK SW tengono benissimo la collimazione, ma avendolo da almeno 10 anni, se non lo ha mai collimato, potrebbe anche essere scollimato.

Aggiungo che l'MK 67 se confrontato con il mio 120ED, risulta essere un poco, ma chiaramente più risolutivo ed inciso.

Di sicuro il mio RUMAK INTES MK 67 da 150/1800mm era perfettamente collimato.

L'MK67 oltre ad un'ottica di primissimo ordine ha un pregio meraviglioso, in diurno mostra ovunque dei riflessi solari nitidissimi e da manuale, con un solo solidissimo anellino di diffrazione, con cui è facile verificare la sua collimazione e se necessario fare delle chirurgiche e veloci mini correzioni.

Uno strumento semi-artigianale, come lo sono i vecchi INTES di 24 anni fa, sono fatti per durare nel tempo, senza la minima economia di materiale e di lavorazione.

Dei veri raffinatissimi piccoli muli da soma.
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Vecchio 13-11-21, 18:31   #8
astro61
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I nipotini hanno mostrato un vivo interesse e soddisfazione, ma nel frattempo tante belle e giovani signore di passaggio si sono fermate incuriosite ed a loro volta hanno ammirato tanta bellezza planetaria.
Che tu hai sicuramente contraccambiato, ammirando a tua volta il loro venereo splendore... eh eh
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Vecchio 13-11-21, 18:36   #9
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Alla mia immediata domanda se il MAK 180 era collimato, lui mi ha risposto candidamente di non saperlo, vero è che i MAK SW tengono benissimo la collimazione, ma avendolo da almeno 10 anni, se non lo ha mai collimato, potrebbe anche essere scollimato.
Mah, oggi quando sono andato a prendere il mio nuovo Mak 150 dal Giuliano, mi ha detto che lo ha testato con un 3 mm a 600 ingrandimenti, e tutto era perfetto. Dice che gli è sembrata una ottima ottica. Speriamo che tenga...
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Vecchio 13-11-21, 18:40   #10
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Sempre oggi alla Tecnosky, ho discusso proprio di questo. E mi chiedevo se fosse possibile, rivolgendosi a un artigiano, costruire una semplice maniglia da saldare poi su un supporto a coda di rondine per sfruttare la basetta del cercatore. Mah, è una cosa che in futuro vorrei studiare...
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