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Re: Qualche quiz
Nella figura sotto, le 2 semirette sono ad angolo retto.
La distanza AX vale 32 e Y dista 18 da X . Quanto è lungo il segmento AP, se voglio che l'angolo XPY sia massimo ? |<.................32 ...............>|<......... 18 .........>| A--------------------------------X----------------------Y-----------> | | | | | | | | P | | :hello: |
Re: Qualche quiz
La mia "Calcolatrice grafica" mi dice ... un bel numero tondo. AP = 40
Dieci volte un undicesimo della fila per sei col resto di due :D Allora, l'angolo è ampio ... quasi quasi quanto un'ora. Pecisamete XPY = 12° 40' 49'' --------- :hello: PS Dato un triangolo ABC i lati opposti dei cui vertici siano lunghi rispettivamente a, b e c [... a 'n vedi quale magistrale della sintassi sa fare Erasmus? :rolleyes:], il coseno dell''angolo α [del triangolo] di vertice A è: cos(α) = (b^2 + c^2 – a^2)/(2bc) Nel nostro caso cos(XPY) = 40/41 :fis: |
Re: Qualche quiz
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Però, mi pare che 1 ora su un analogico con lancette e quadrante 12 ore sia pari a 30 gradi (ma senz'altro non ho capito cosa intendi... perché la lunghezza AP è sì un numero tondo, ma non è nè 30 nè 10 volte un undicesimo di non so che cosa...) Quello che hai scritto dopo il PS è una delle poche cose che ricordo anch'io (teorema del coseno) :hello: Dopo aver scritto questa stupidaggine (io, non tu!)... mi accorgo che hai messo il risultato, con il colore del carattere uguale a quello dello sfondo.... per cui non l'avevo notato... Ma ti sei accorto cosa rappresenta la lunghezza AP? |
Re: Qualche quiz
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E alùra? :mmh: ------------- Una soluzione geometrica (senza trigonometria, ti va? ;)) è questa che segue. Premessa: Data una corda di una circonferenza di estremi X e Y, essa divide la circonferenza in due archi. Sia P un punto della circonferenza distinto da X e da Y). Finché P sta su un arco, [indipendentemente dalla sua posizione su di esso], è costante l'angolo XPY. ["Teorema dell'angolo alla circonferenza". Ricordi? Si dimostrava facendo vedere che è metà del corrispondente "angolo al centro"] A parità di lunghezza della corda, l'angolo alla circonferenza è tanto più piccolo quanto più grande è il raggio della circonferenza. [E questo è evidente; se non è così per te ... mi tocca scriverti una formula trigonometrica :D] Nella tua figura, sia M il punto medio di XY. Considera poi una circonferenza che passa per i punti X e Y ed ha il centro C "di sotto". C è per forza sull'asse [verticale] di XY, proprio "sotto" M. Se il raggio è abbastanza grande la circonferenza interseca la semiretta AP. Siano P1 e P2 le intersezioni della circinferenza con la semiretta AP. Per il citato teorema, gli angoli XP1Y e XP2Y sono uguali. Se P è un punto della corda P1P2, l'angolo XPY è maggiore di XP1Y = XP2Y. Questo succede comunque se la circonferenza interseca la semiretta! Quindi l'angolo massimo si ha quando la circonferenza è tangente alla semiretta AP e allora coincidono P, P1 e P2. Morale: AP è uguale alla distanza MC della retta XY dal centro C della circonferenza per X ed Y tangente alla retta AP. Diciamo z questa lunghezza incognita. Il raggio della circonferenza è PC, lungo quanto AM = 32 + 18/2 = 41. Ma anche XC e YC sono raggi, quindi lunghi 41. Pertanto, con Pitagora hai sùbito: XM^2 + z^2 = XC^2 ––> ––> 9^2 + z^2 = 41^2 ––> z = √(41^2 – 9^2) = √(1681 – 81) = √(1600) = 40. ----------- :hello: P.S. (17.06) Editato per aggiungere quanto segue. L'angolo alla circonferenza è metà dell'angolo al centro (dicevamo!). Qindi è uguale a metà dell'angolo XCY, ossia XPY = XCM = YCM Detto α quest'angolo, abbiamo: tan(α) = AM/MC = 9/40. cos(α) = CM/XC= 40/41 sin(α) = XM/XC= 9/41 |
Re: Qualche quiz
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:fis: AP = RADQ(((x+y)/2)^2 - ((x-y)/2)^2 )= RADQ(x*y) :hello: |
Re: Qualche quiz
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Un altro modo di vedere la stessa cosa! [Dopo aver assodato che l'angolo XPY si ha quando P è il punto di tangenza della retta verticale ad una opportuna circonferenza per X ed Y] Ma anche voi ... studenti "periti", studiavate la "potenza" di un punto rispetto ad una circonferenza? Ai miei tempi questa era una nozione (di geometria) da università, [del 2° anno del biennio di "Scienze"]. La richiamo. «E' data una circonferenza di centro C. E' dato un punto P complanare con la circonferenza ed esterno ad essa. Si consideri una retta per P secante la circonferenza in X e Y. Teorema: Al variare della retta per P resta costante il prodotto PX·PY. Definizione: Potenza p di P rispetto alla data circonferenza è la radice quadrata di quel prodotto». Sia r il raggio della circonferenza e sia d> r la distanza di P dal suo centro C. In particolare, se X ed Y sono diametralmente opposti (ossia: considerando la retta per P ed il centro C della circonferenza): PX = d – r; PY = d + r; p^2 = (d – r)·(d + r) = d^2 – r^2 ––> p = √(d^2 – r^2). La situazione limite di una retta per P che interseca la circonferenza è quella della retta per P tangente alla circonferenza. Allora X ed Y vanno a coincidere nel punto di tangenza T. Con Pitagora si ha subito PT^2 = d^2 – r^2. Nel nostro caso la lunghezza cercata AP è appunto la "potenza" di A rispetto alla circonferenza per X e Y tangente alla retta AP in P. Pertanto – hai ragione! – deve risultare: AP = √(AX·AY) = √(32·50) = 40. Ma che c'entrano i tuoi x ed y? Verrebbe: (x + y)/2= (32 + 50)/2 = 41 = raggio del cerchio (x – y)/2 = (50 – 32)/2 = 9 = metà della corda XY Ma non ne capisco lo scopo se non appunto inquadrando le cose nella geometria euclidea ... con tanto di Pitagora. Ciao ciao |
Re: Qualche quiz
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Cosa vuoi che mi ricordi di quello che si insegnava a scuola... Per il resto di quello che hai scritto, provo a ripetere (per vedere se l'ho capito ;)) e a integrare. Consideriamo una circonferenza che passa per X, Y e P (L'asse verticale di A potrebbe intersecare la circonferenza in due punti P1 e P2. Però, per avere l'angolo XPY massimo, la circonferenza deve essere tangente all'asse e quindi lo incontra solo in P) Se la circonferenza è tangente a P, il suo centro C ha la stessa ordinata di P e ascissa (X+Y)/2 = 41 (uguale a M) XC = PC = AM = (X+Y)/2 XM = (Y-X)/2 Quindi, MC = AP = RADQ(((X+Y)/2)^2 - ((X-Y)/2)^2) come ho scritto prima Infine, l'angolo della bisettrice di XPY è nullo per AP=0 (e l'angolo XPY è nullo) e anche per AP=infinito (e in questo caso l'angolo XPY è retto). Il massimo si avrà quando la bisettrice forma un angolo di 45 gradi con l'asse verticale. :hello: |
Re: Qualche quiz
Se della scuola non ricordi se hai studiato o no la nozione di "potenza" di un punto rispetto ad un cerchio, da dove diavolo hai tirato fuori che AP deve essere la media geometrica tra AX e AY affinché l'angolo XPY sia massimo?
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E' vero invece il viceversa! Se l'angolo è massimo la bisettrice è inclinata di 45°. Ma non c'entrano le inclinazioni limite di 0° e 90° per angolo infinitesimo! Sia x l'ascissa di X e sia y l'ascissa di Y. Abbiamo visto che l'angolo è massimo quando l'ordinata di P è √(xy). Allora la pendenza di PX è √(xy)/x = √(y/x) e quella di PY è √(xy)/y = √(x/y). Le pendenze dei lati dell'angolo in questione sono una reciproca dell'altra! La pendenza è la tangente (trigonometrica) dell'angolo di inclinazione. Si sa che se alfa e beta sono angoli complementari allora la tangente di uno è il reciproco della tangente dell'altro; e viceversa (se si escludono angoli non compresi tra 0° e 90°). (alfa + beta = 90°) <==> [tan(alfa)*tan(beta) = 1]. Se alfa e beta sono le inclinazione dei lati di un angolo, sempre la bisettrice è inclinata di (alfa + beta)/2. Nel nostro caso, essendo alfa + beta = 90°, la bisettrice è inclinata di 45° D'altra parte, metà angolo è la differenza tra le inclinazioni della bisettrice e di un lato dell'angolo. Ricordando la formula della tangente della differenza di angoli: tan(alfa – beta) = [tan(alfa) – tan(beta)]/[1 + tan(alfa)*tan(beta)], se la pendenza di un lato dell'angolo è p e quella dell'altro è q, detta m la pendenza della bisettrice deve essere: (p – m)/[1 + pm] = (m – q)/[1 + mq] => m^2 – 2m·[(pq – 1)/(p + q)] – 1 = 0 che permette di calcolare la pendenza m della bisettrice. Nel nostro caso è p = 40/32 = 5/4 e q = 40/50 = 4/5. E perciò pq =1. L'equazione di sopra si riduce a m^2 = 1, ossia pendenza 45° Se pq ≠ 1, allora ll'equazione si può mettere nella forma 2m/(1–m^2) = (p + q)/(1 – pq) che dice proprio che il doppio dell'inclinazione della bisettrice d'un angolo è uguale alla somma delle inclinazioni dei lati dell'angolo. Ciao ciao --- :hello: Allora sì puoi dire che la bisettrice, sempre inclinata di (alfa + beta)/2, |
Re: Qualche quiz
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Ho fatto un ragionamento su quando l'angolo XPY è massimo e poi: MC = AP = RADQ(((X+Y)/2)^2 - ((Y-X)/2)^2) = = RADQ(X^2/4 + Y^2/4 +2XY/4 - Y^2/4 - X^2/4 + 2XY/4) = = RADQ(4XY/4) = RADQ(XY) che è la media geometrica :hello: (Per la bisettrice a 45 gradi è vero il tuo "viceversa") |
Re: Qualche quiz
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[Non sono ancora riuscito a farti dire come facevi a sapere che AP è la media geometrica tra AX e AY, [ossia, equivalentemente, la radice quadrata della differenza tra i quadrati di (AX + AY)/2 e (AX – AY)/2]. Insomma: 1) Mi hai fatto notare che: AX·AY = [(AX + AY)/2]^2 – [(AX – AY)/2]^2. Allora realizzo che, in un triangolo rettangolo che avesse l'ipotenusa lunga (AX + AY)/2 = <distanza del punto medio di XY da A> e un cateto lungo (AY – AX)/2 = < metà della lunghezza del segmento XY> l'altro cateto sarebbe lungo <radice quadrata di {[(AX+ AY)/2]^2 – [(AX – AY)/2]^2}> = <media geom. tra AX e AY>. 2) Posso costruire questo triangolo rettangolo così: • chiamo M il punto medio di XY e traccio la perpendicolare p per M ad XY; • rilevo col compasso la lunghezza AM; • punto il compasso (con tale apertura) in X (o in Y) e traccio l'arco che interseca la perpend. p in C. • Ottengo: ipotenusa=CX; un cateto = XM; l'atro cateto = MC. 3) Ma come faccio a sapere che se AP = MC allora l'angolo XPY è il massimo angolo sotto il quale vedo da un punto della semiretta verticale per A il segmento XY? :mmh:] La soluzione me l'hai data. Ma non me l'hai ancora spiegata. :o Facciamo finta che io non sappia risolvere il quiz e presuma che tu il quiz lo conosci per bene. a) Mi hai dato la soluzione. Ho capito cos'è: AP = √(32·50) = 40 ma non "perché"! b) Mi hai fatto notare che, se mi metto metà di XY, [diciamo nel punto medio M di XY], quella radice quadrata (o media geometrica che sia) sarebbe un cateto –diciamolo c – di un triangolo che avesse l'ipotenusa lunga come la distanza di M da A e l'altro cateto lungo come la metà del segmento XY (cioè: distanza di M da X e Y). c) Non mi hai ancora spiegato perché mai se prendo P distante da A come quel cateto c l'angolo XPY diventa il massimo! :confused: ------ :hello: |
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