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#1 |
Utente Super
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Jul 2011
Messaggi: 3,661
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![]() La montatura Sphinx SXD2 (SphinX Delux 2) è una montatura equatoriale alla tedesca (MET) motorizzata su entrambi gli assi e capace di puntamento automatico (o "GoTo");
rappresenta l'aggiornamento della Sphinx Delux (se non ricordo male uscita quasi una decina d'anni fa), a sua volta versione irrobustita della Sphinx. Il mio esemplare è stato acquistato presso Skypoint (è uno dei "demo" di Saint Barthelemy). La SXD2 è una montatura medio-leggera: il produttore dichiara una capacità di carico fotografico di 15kg applicato a 25 cm dal fulcro (o meglio, dichiara che per l'uso fotografico la montatura può contrastare una forza di 375kg/cm); ipotizzando che valga la regola dei 2/3, a ciò dovrebbe corrispondere una portata massima attorno ai 20kg. Le dimensioni della testa sono comparabili con quelle della nota Eq6; il peso è tuttavia decisamente inferiore (la bilancia si è fermata a 9kg). Il disegno è relativamente convenzionale, almeno se paragonato alle "Z" di iOptron o alle "Linear" di Avalon. Comparandola alle MET più tradizionali (ex le "Polaris") però si nota la peculiarità strutturale della serie Sphinx: motori ed elettronica sono infatti collocati internamente alla testa sullo stesso lato rispetto all'asse di rotazione A.R., e sul lato opposto rispetto al punto di carico (che a sua volta si trova collocato un poco "più in basso" rispetto alle antenate). Tutto ciò concorre a impartire una sorta di "pre-bilanciamento" alla testa, con risparmio sulla forza di controbilanciamento necessaria*. Per l'allineamento polare è installato un ottimo cannocchiale illuminato, e le regolazioni si effettuano tramite comode manopole di plastica; per la regolazione in altezza è prevista una leva di blocco a frizione sul lato destro del "cuneo". Le uniche altre manopole presenti sono i controlli per le frizioni degli assi AR (comda, a leva) e DEC (una coppia di piccole manopole, piuttosto scomode quando la montatura è carica). Sulla morsa di carico (standard Vixen) decenza e pudore impongono il silenzio; un aggiornamento sarebbe quantomeno auspicabile. STAZIONAMENTO AL POLO E ALLINEAMENTO DELLO STARBOOK La SXD2 non dispone di una routine d'allineamento polare assistito (o meglio, non una routine espressamente dichiarata): come da tradizione ci si deve affidare al cannocchiale polare (fiducia ben riposta poichè l'esemplare installato è decisamente valido), o ricorrere alla deriva, specialmente se si ha intenzione di effettuare riprese a lunga esposizione. Come in molte altre montature simili la linea di vista del cannocchiale polare attraversa l'asse di declinazione, che presenta un'apposita finestra: a causa di questo fatto lo stazionamento è possibile solamente sotto un certo angolo di rotazione dell'asse di declinazione (da notare che l'asse non può essere ruotato a mano, ma esclusivamente tramite il motore; con la frizione aperta infatti ruota solamente la morsa). Devo precisare che per l'utilizzo visuale (o, entro certi limiti, per le riprese planetarie) la procedura di stazionamento può essere completamente ignorata: la modalità "equatoriale senza allineamento polare" infatti abilita l'inseguimento su entrambi gli assi. Una volta ottenuta una sufficiente precisione di puntamento (la mappatura può essere basata su un numero di punti variabile tra 0 e 20; la procedura d'inserimento è iterativa e il software rimpiazza i punti più imprecisi se ne viene inserito uno "migliore" entro 10°) la montatura riuscirà a inseguire con altrettanta accuratezza: ovviamente potrà essere presente un grado di rotazione di campo di entità variabile a seconda dell'entità dell'errore di stazionamento. Questo comportamento "ibrido" si riflette anche nella possibilità di impostare i tasti direzionali dello Starbook per impartire direttamente comandi di spostamento in altezza e azimuth (che, com'è ovvio, implicano l'attivazione di entrambi i motori). Del resto i comandi in AR e DEC possono essere impartiti su coordinate relative (ovvero AR e DEC della montatura: è la modalità consigliata per l'autoguida e funziona tanto meglio quanto migliore è lo stazionamento al polo) o assolute (AR e DEC dello Starbook, ovvero del cielo, con compensazione dell'errore di allineamento a opera del software). La routine di allineamento dello Starbook è relativamente resistente a imprecisioni nell'inserimento di data, ora, coordinate geografiche e messa in bolla del tripode. Va aggiunto che grazie alla batteria tampone le coordinate temporali e spaziali vanno inserite solo al primo utilizzo, o al cambio di batteria. Come per altre montature prive di encoders assoluti il primo passaggio prevede lo spostamento del tubo ottico sino alla posizione di riferimento: sul corpo della montatura sono presenti indicatori per verificare che ciò sia stato fatto correttamente. A questo punto la montatura, almeno teoricamente, è in grado di effettuare il puntamento automatico, con un livello di precisione dipendente dall'accuratezza dell'allineamento polare (e dalle imprecisioni meccaniche del telescopio). La selezione dei punti di allineamento può essere fatta tramite i menù GoTo (modalità consigliata da Vixen) oppure dalla mappa dello Starbook; nel primo caso è presente una lista abbastanza estesa di stelle luminose (grossomodo gran parte delle "alpha" e parecchie "beta" di Bayer). |
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#2 |
Utente Super
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Jul 2011
Messaggi: 3,661
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![]() PUNTAMENTO E INSEGUIMENTO
Una volta allineato lo Starbook è possibile impartire comandi di puntamento automatico esattamente come in ogni altra montatura computerizzata, ovvero selezionando il bersaglio desiderato entro l'apposito menù (le opzioni sono le consuete, pianeti, Messier, NGC, oggetti per nome, florilegio di stelle, etc...), inserendo le coordinate AR/DEC, oppure, e questa dovrebbe essere la peculiarità, andando a cercare l'oggetto d'interesse nel planetario (usato in "chart mode"), sebbene tale modalità sia a mio parere molto più scomoda. Ho rilevato come un allineamento a 3-4 punti con stazionamento polare alquanto approssimativo restituisca una precisione di puntamento automatico sufficiente a portare il bersaglio entro il campo inquadrato dal C8 equipaggaito con l'oculare Tani 9mm/43°. Da un punto di vista "ludico", molto più soddisfacente è il puntamento manuale ("scope mode"), dove la pressione dei pulsanti direzionali e la conseguente rotazione del telescopio sono accompagnate dal movimento di un puntatore a occhio di bue sullo schermo dello Starbook; regolando il livello di zoom si ottiene parallelamente una variazione della velocità per consentire gli aggiustamenti più fini. Il puntamento automatico avviene sempre alla massima velocità abilitata (è possibile scegliere tra 5 livelli di velocità,da 100x a 1000x). COme anticipato, durante l'inseguimento può essere attivato il solo motore AR o entrambi (ripeto la buona notizia, ovvero che il motore DEC può essere disattivato selezionando la modalità "eq con allineamento polare"); l'inseguimento può essere migliorato con le consuete opzioni (PEC, anti-backlash). La Sphinx dispone di un sistema di sicurezza per prevenire le eventuali conseguenze nefaste dell'inversione del meridiano; il sistema non può essere disattivato ma è possibile anticipare (sino a 20°) o ritardare (sino a 90°) il punto di inversione; inoltre è presente un'allarme sonoro accompagnato da un messaggio sullo schermo, ripetibile ogni X° (1-90°) sino all'inversione. STARBOOK TEN La montatura è controllata dal famigerato "Starbook" (pensatelo come il figlio del Gameboy e della pulsantiera Nexstar), in un'incarnazione evoluta rispetto all'originale, denominata TEN**. L'oggetto si differenzia dalle normali pulsantiere nell'avere uno schermo assai pià estesio, sul quale è costantemente proiettata una mappa della volta stellata calibrata sull'allineamento della montatura. Grazie alla presenza di una batteria tampone lo Starbook memorizza automaticamente le coordinate geografiche e temporali (all'avvio è necessario solo confermare che i dati sono corretti), le impostazioni del sistema e conserva una cronologia dei bersagli puntati tramite goto; ignoro se ciò valga anche per la registrazione dell'errore periodico, ma suppongo di sì. L'ergonomia è discreta: lo Starbook infatti è molto comodo se impugnato con entrambe le mani (l'accesso alle opzioni e ai comandi è persino più rapido che con il Nexstar), un po' meno se usato con una mano sola; il maggior inconveniente che ho riscontrato è l'assenza di un punto comodo e sicuro dove appenderlo. Lo Starbook è alimentato dalla montatura e non dispone di batterie interne per operare autonomamente (per le operazioni di aggiornamento, o per inserire gli elementi orbitali di satelliti e comete, è possibile collegarlo a una sorgente esterna tramite lo stesso cavo di alimentazione della montatura). La seconda "innovazione" del TEN (la prima è la possibilità di disattivare l'inseguimento in declinazione) è l'implementazione di una modalità notturna degna di tale nome. Nonostante la presenza di uno schermo piuttosto grande, le informazioni utili sono confinate in una piccola striscia presso il margine inferiore; a quanto mi risulta non è possibile aumentare lo spazio a discapito della mappa stellare. La pulsantiera è comoda anche con i guanti e il controllo della montatura estremamente semplice grazie a una disposizione assai razionale dei menù, chiari e mai troppo congestionati (in questo aiutano anche le dimensioni dello schermo). Tuttavia la mia opinione circa l'utilità del planetario incorporato è che per una montatura goto sia completamente inutile (non che lo ritenga molto più utile nemmeno con una montatura senza puntamento automatico). Un'altra caratteristica "peculiare" dello Starbook è la possibilità di funzionare in modalità altazimutale: selezionando tale opzione i pulsanti direzionali impartiscono direttamente lo spostamento in altezza (asse declinazione) o in azimuth (asse ascensione retta); le impostazioni di inseguimento non vengono modificate, mentre è possibile modificare la mappa virtuale per mostrare un quadro di riferimento altazimutale (quest'opzione è indipendente dalla modalità di controllo della montatura). Nonostante le possibilità offerte dal software la Sphinx non è stata concepita come montatura ibrida, e a dire il vero non è nemmeno convertibile, poichè la latitudine massima di funzionamento è limitata a 70°: ignoro se ciò sia conseguenza di "immaturità" della tecnologia*** o di valutazioni di appetibilità sul mercato di riferimento. L'ultima opzione che mi pare opportuno ricordare è la possibilità di impostare un limte massimo di potenza dei motori (4 livelli) per ridurre il consumo energetico; come tutte le altre opzioni tale scelta rimane memorizzata anche dopo lo spegnimento della montatura. |
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#3 |
Utente Super
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Jul 2011
Messaggi: 3,661
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![]() TEST
In questi mesi ho avuto occasione di saggiare le potenzialità della Sphinx in ambito visuale, sia di giorno che di notte. Innanzitutto la modalità di inizializzazione dello Starbook a partire dalla posizione di riferimento si è rivelata estremamente comoda, soprattutto di giorno: il tempo richiesto per la procedura si è rivelato persino più breve di quello necessario con la SLT. Lo Starbook ha una funzione di sicurezza, credo non disattivabile, che previene il puntamento automatico di bersagli "vicini" al Sole (a spanne entro ca una decina di gradi): compare invece un messaggio di allarme ed è necessario confermare la scelta per poter effettuare il puntamento. Trovo abbastanza ridicolo che lo stesso messaggio (qualcosa come "il bersaglio è pericolosamente vicino al Sole") appaia anche quando il Sole medesimo è stato selezionato come bersaglio. Un messaggio circa la pericolosità insita nel puntare il Sole appare anche all'accensione della montatura. Di notte l'inserimento di punti d'allineamento è quasi un'alternativa allo stazionamento: se il secondo è stato effettuato basta aggiugnere 1 punto (al massimo 2) per avere il bersaglio in mezzo all'oculare; in caso contrario si raggiunge lo stesso risultato inserendo 3-4 punti.Come test ho collocato la testa all'incirca in direzione N e richiesto il puntamento di Rigel: la montatura ha mancato il bersaglio di ca 15°. Dopo aver centrato la stella e averla impostata come punto #1 ho richiesto Aldebaran: in questo caso la stella non è comparsa nell'oculare ma era visibile nel campo del cercatore. Il terzo tentativo (Procione) ha portato la stella nell'oculare (campo di ca un gado e mezzo). Al quarto tentativo (Nebulosa Granchio) la Sfinge ha messo il bersaglio esattamente in mezzo all'oculare. L'intera procedura non ha richiesto più di 5-6 minuti ed è assolutamente a prova d'idiota: le stelle sono prese dal menù star che le identifica e ordina per nome e costellazione, indicando con un simbolo quelle sopra l'orizzonte e pertanto sfruttabili per l'allineamento, e l'impostazione dei punti d'allinemanto avviene semplicemente premendo il tasto relativo****. Un particolare che mi ha lasciato perplesso è stato l'assenza di una bolla sul tripode o sulla testa: per l'uso visuale tale carenza si è rivelata del tutto trascurabile (nel mio testa la montatura era allestita in un prato in leggera pendenza verso S) ma in ogni caso questo piccolo ausilio non avrebbe guastato. Non mi sbilancio sulla capacità di carico perchè i miei telescopi sono piuttosto piccoli e leggeri, e ho effettuato il grosso dei test con il 100/740 o con il 100/1000, per i quali la testa è ampiamente sovradimensionata. Lo Starbook non ha risentito del gelo alpino e la modalità notturna è stata ben implementata, riuscendo a essere ben leggibile ma non "invasivo" o troppo fastidioso per gli occhi adattati al buio. TRIPODE HAL 130 Il tripode in effetti è una componente opzionale (anche se con una certa frequenza è "in omaggio" acquistando una testa, com'è avvenuto nel mio caso) e stante il discreto successo delle teste Vixen il mercato offre abbondanza di alternative. Realizzato in alluminio, in due sezioni, è compatibile con tutte le montature attualmente proposte da Vixen. Non molto pesante (meno del Synta mod. Heq5/Eq5), presenta nondimeno una discreta robustezza e rigidità (tutto sommato superiore al tripode summenzionato) ma rientra in ogni caso nella categoria dei supporti leggeri. Nella mia situazione (utilizzo visuale e riprese planetarie con C8 o piccoli rifrattori) è più che adeguato, tanto più che contribuisce a ridurre apprezzabilmente i pesi, ma ritengo che la sostituzione con un modello più performante sia altamente consigliabile per chi volesse utilizzare la Sphinx con carichi prossimi al limite o per astrofotografia a lunga esposizione "impegnativa". Il vassoio portaoggetti dev'essere acquistato a parte; sono disponibili altri accessori tra cui una mezza colonna. PRO software molto potente pesi contenuti ottimo cannocchiale polare grandi manopole di plastica, comode anche nei rigori dell'inverno CONTRO frizione DEC scomoda pessima morsa di carico pulsantiera piuttosto ingombrante non esattamente silenziosa durante il puntamento non c'è la bolla *per il rifrattore (ca 5 kg "configurato") sull'Astrotrac sono necessari 2kg a 30cm, sulla SXD2 1.9kg collocato nel punto più alto possibile: anche in questo modo resta un leggero sbilanciamento (devo riprovare con il peso 1.3kg Astrotrac); per il C8 (ca5kg, ma con un baricentro più alto) sull'Astrotrac 3kg a fine barra, con un certo sbilanciamento verso il tubo; con l'altra basta il peso "piccolo" 1,9kg al terzo prossimale della barra.Effetto curioso più che inconveniente è l'impossibilità a bilanciare il nostro Maksutov-Gregory 90/1250 (o la eos1100 con un teleobiettivo corto) perchè troppo leggero...ovviamente per tali pesi piuma la montatura funziona benissimo anche sbilanciata. **Vixen si è premurata di specificare che si tratta di un termine giapponese traducibile come "paradiso", ma ciò non è valso a evitare l'orrido soprannome Starbook10... *** fino a qualche anno fa nel catalogo Vixen era presente la testa altazimutale computerizzata "Skypod", che impiega(va) una versione dello Starbook ****in alternativa il bersaglio può essere centrato tramite i comandi di altezza e azimuth del cuneo polare, ottenendo in tal modo un allineamento polare "assistito": ma per l'uso visuale è del tutto inutile. |
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#4 |
Utente Junior
![]() Data di registrazione: Oct 2004
Messaggi: 132
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![]() Buon giorno.
Volevo chiederti una cosa se possibile. Si può remotare da PC? via cavo o wifi, lasciando attivo comunque lo SB. Stessa domanda qualora volessi optare per una più economica SX
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C8 Edge HD SW 120ED Acro SW 120/1000 Mewlon 180c accessori baader Oculari Televue Maxbright II |
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#5 |
Moderatore
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Jul 2007
Ubicazione: ivrea
Messaggi: 48,830
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![]() DELO, bella recensione davvero esaustiva.
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Strumenti,--C11 CPC DELUXE EDGE HD-- APO 120 ED-- montatura IOPTRON AZ-IEQ45 DUAL PRO--montatura EZ-TOUCHE--rifrattore SW 70/500mm--rifrattore APO SW BD da 80/600m--RUMAK INTES MICRO ALTER M603 da 152/1520mm ad f15--binocolo IBIS 20x80 ED--binocolo TENTO 20x60--binocolo ZEIS 10x50 JENOPTEM-- binocolo APM ED APO da 82mm a 4 5°--torretta DENKEMEYER BIG EASY--torretta DENKEMEYER II--3 torrette ZEISS ERETTIVE a 45°,1 torretta ZEISS non erettiva a 45°. Una vagonata di oculari ,tutti in coppia. |
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#6 |
Super Moderator
Data di registrazione: Sep 2007
Ubicazione: Ciampino (RM)
Messaggi: 10,383
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![]() Una nota per tutti ...
Vi siete accorti che l'ultimo commento a questa recensione è del 3 gennaio 2015? ![]() ![]() ![]()
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![]() Associazione Tuscolana di Astronomia (A.T.A.): http://www.ataonweb.it Dobson RP-Astro 16"/f4,5 - MAK127 - OTAW 2"; Montature: GoTo Skywatcher AZ GTi - GI.REX manuale Binocoli: Nikon Act. EX 12x50 CF - Konus BWCF 20x80 Principali Oculari: Ethos 8 e 13mm - Antares 30mm - Zoom Baader MARK II 8-24mm... |
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#7 |
Utente Senior
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Messaggi: 1,012
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![]() Come passa il tempo Giuseppe...
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Per ogni lampadina che si accende, si spenge una stella... |
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#8 |
Super Moderator
Data di registrazione: Sep 2007
Ubicazione: Ciampino (RM)
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