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Verso il default
A casa nostra?
Avanti gli altri... USA: debito fuori controllo http://sostenibile.blogosfere.it:80/2011/07/usa-debito-fuori-controllo-politica-paralizzata.html Costi delle guerre per gli USA dopo 11 settembre: tra i 3.700 e i 4.400 miliardi di dollari, pari ad un quarto del debito pubblico (14 mila miliardi di dollari) [quanto costa all'Italia a cui Draghi chiede l'aumento delle tasse?] E questo è il meno... http://www.agoravox.it/I-costi-umani-delle-guerre-USA.html La guerra globale contro il terrorismo scatenata dall’amministrazione degli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001 ha causato sino ad oggi la morte di circa 258.000 persone. La stima - “estremamente prudente” - è stata fatta dalla Brown University di Rhode Island, una delle più antiche università USA (è stata fondata nel 1764) che ha valutato i costi umani e finanziari dei conflitti in Afghanistan ed Iraq e delle cosiddette “campagne contro il terrorismo” del Pentagono e della Cia in Pakistan e Yemen. “Alle vittime dirette dei conflitti vanno aggiunte le morti causate indirettamente dalla perdita delle fonti di acqua potabile e delle cure mediche e dalla malnutrizione”, spiegano i ricercatori della Brown University. Come avviene ormai in tutti gli scenari di guerra sono sempre i civili a subire le perdite maggiori in vite umane: 172.000 tra donne, bambini, anziani e uomini non combattenti assassinati, 125.000 in Iraq, 12.000 in Afghanistan e 35.000 in Pakistan. “Ancora più difficile è conoscere il numero dei morti tra gli insorti”, aggiunge lo studio della Brown University, “anche se le stime si attestano tra le 20.000 e le 51.000 persone. Il numero dei militari uccisi è invece di 31.741 e include circa 6.000 soldati statunitensi, 1.200 militari delle truppe alleate, 9.900 iracheni, 8.800 afgani, 3.500 pakistani e 2.300 contractor privati”. Il rapporto denuncia che dallo scoppio della guerra “globale e permanente contro il terrorismo” sono scomparsi 168 giornalisti e 266 tra volontari, cooperanti e operatori umanitari. “Le guerre hanno inoltre prodotto un flusso massiccio di rifugiati e sfollati, più di 7,8 milioni di persone, la maggior parte dei quali in Iraq ed Afghanistan”, scrivono i ricercatori. “Si tratta di un numero corrispondente all’intera popolazione del Connecticut e del Kentucky”. Sconvolgente pure l’entità delle risorse finanziarie dilapidate dalle forze amate degli Stati Uniti d’America nella loro “caccia” ai presunti strateghi dell’attacco dell’11 settembre. “I costi delle guerre possono essere stimati tra i 3.700 e i 4.400 miliardi di dollari, pari ad un quarto del debito pubblico odierno e molto di più di quanto speso nel corso della Seconda guerra mondiale”, spiega il rapporto della Brown University. “Si tratta di cifre notevolmente più alte di quelle fornite dal Pentagono e dall’amministrazione USA (1.300 miliardi di dollari), in quanto si sono considerate nello studio anche altre spese generate dalle guerre, come ad esempio quelle previste sino al 2051 per i veterani feriti, quelle effettuate dal Dipartimento per la Sicurezza Interna contro le minacce terroristiche e i fondi direttamente relazionati con i conflitti del Dipartimento di Stato e dell’Agenzia per lo sviluppo internazionale Usaid”. Secondo i ricercatori del prestigioso centro universitario di Rhode Island, “il governo statunitense sta affrontando la guerra sottostimandone la potenziale durata e gli insostenibili costi mentre sopravvaluta gli obiettivi politici che possono essere raggiunti con l’uso della forza bruta”. I circa 4.400 miliardi di dollari spesi sino ad oggi sono certamente del tutto sproporzionati ai costi dell’attentato dell’11 settembre e ai suoi danni economici. Per ogni persona uccisa l’11 settembre ne sono state assassinate da allora 73”. Nel terribile bilancio sulle vite umane sacrificate e sulle risorse finanziarie sperperate con le guerre USA del XXI secolo non sono contemplati i costi del conflitto scatenato in questi mesi contro la Libia. Tra bombe, missili Tomahawk all’uranio impoverito e carburante, solo il primo giorno dell’operazione Alba dell’odissea sarebbe costato agli Stati Uniti d’America qualcosa come 68 milioni di euro. Stando al Pentagono, le prime due settimane d’intervento militare contro Gheddafi sono costate 608 milioni di dollari, senza includere i salari dei militari e i costi operativi delle unità aeree e navali distaccate nell’area mediterranea precedentemente allo scoppio delle operazioni belliche. Per il Segretario all’aeronautica militare, Michael Donley, le attività di volo dei 50 cacciabombardieri e dei 40 velivoli di supporto impegnati e le munizioni utilizzate contro la Libia comportano una spesa di circa 4 milioni di dollari al giorno. Venticinque milioni di dollari è, invece, il valore dell’“assistenza non letale” concessa dall’amministrazione Obama il 20 aprile scorso ai ribelli del Transitional National Council di Bengasi. Si tratta in buona parte di “apparecchiature mediche, uniformi, stivali, tende, equipaggiamento per la protezione personale, radio e cibo in polvere”, ma Washington non ha escluso l’invio di armi e munizioni in buona parte stoccate nei depositi e magazzini della grande base di Camp Darby in Toscana. :hello: |
Re: Verso il default
È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione.
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Re: Verso il default
:mmh:
Mi pare una strana considerazione sul valore dei morti...:confused: |
Re: Verso il default
A me sembra palese, a giudicare dai fatti, che l'amministrazione governativa americana sia scelta, o almeno in gran parte manovrata, da una lobby di grandi industriali militari.
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Re: Verso il default
Speriamo che le cose rientrano in carreggiata, qualcuno diceva che: se l'America ha il raffreddore l'Europa è in coma.
Parlando l'altro ieri con un americano mi diceva che al momento ci sono solo tagli alle spese per le cose serie, ma si continua a spendere senza indugio su cose futili. :spaf: |
Re: Verso il default
Il primo, per adesso, è il Minnesota...:(
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/411553/ http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/peace_reporter/2011/07_luglio/14/usa_il_minnesota_e_in_default_licenziati_24mila_di pendenti_statali,30532544.html http://www.wallstreetitalia.com/article/1169130/gli-usa-perdono-pezzi-default-del-minnesota.aspx |
Re: Verso il default
L'economia è una nostra invenzione... I problemi di bilancio si risolvono cambiando due numeri a meno che qualcuno non ti porti davanti ad un giudice e dica che tu sei insolvente.
Ma chi chiederebbe mai il default degli Stati Uniti? Non so quali economie potrebbero non finire esse stesse in default... Sarebbe come un suicidio di massa :mmh: Poi quello che conta non è tanto l'oro quanto la forza, gli eserciti, le tecnologie militari.... e gli USA sono fortini da questo punto di vista.... Se hai un mega esercito l'oro te lo vai a prendere... Magari sbaglio ma dubito che cambierà qualcosa, andremo avanti a suon di "bailout" fino al 2030 |
Re: Verso il default
Quote:
Ancora una piccola osservazione, i militari USA sono tutti stipendiati, senza soldi non si vinco guerre. |
Re: Verso il default
Di più, di più...
Il debito USA (quello pubblico, senza contare quello delle famiglie) è superiore a 14 mila miliardi di dollari. Qualcosa come quasi 50 mila dollari per abitante, bambini e vecchi compresi... |
Re: Verso il default
Ohibò, è già pari al nostro ?... :eek:
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Re: Verso il default
In realtà è già di molto superiore rispetto al nostro (nella classifica dei Paesi industrializzati a più alto debito gli USA sono al secondo posto, dopo il Giappone)
Ho citato la fonte ufficiale, ma tenendo conto di tutte le voci, si parla di un debito di più di 20 mila miliardi. http://www.lettera43.it/economia/9191/debito-pubblico-spada-di-damocle-sugli-usa.htm E la cosa peggiore è che è quasi tutto in mano estere, Cina e Giappone. |
Re: Verso il default
E' dai tempi di Reagan (anni '80... come da noi) che il debito pubblico americano e' decollato ed ha raggiunto livelli stratosferici, se non ricordo male.
Ciao. |
Re: Verso il default
E questo sta succedendo in Italia....:mad:
Visto che: IN ITALIA 8 MILIONI DI POVERI, UNA FAMIGLIA SU 5 IN MISERIA' (http://www.ultima-ora.com/node/54061) Allora: L'Italia fornirà una prima tranche da 100 milioni di euro al Cnt libico nei prossimi giorni, ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini a Istanbul. "L'Italia ha deciso di utilizzare la norma di legge inserita nel decreto missioni - ha spiegato il ministro - e quindi abbiamo concluso già stamani un primo accordo per mobilitare una prima tranche di 100 milioni di euro a favore del Cnt di Bengasi e questo avverrà con la firma dell'accordo nell'arco di due- tre giorni". "Nelle prossime settimane un'ulteriore tranche che arriverà complessivamente a 300 milioni di euro verrà mobilitata in accordo con le autorità di Bengasi". http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/15/news/libia_usa-19166745/ Senza contare questo.... http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/la-casta-tincastra-la-manovra-blindata-s-su-tutto-tranne-che-su-una-cosa-27789.htm#Scene_1 :mad: |
Re: Verso il default
Piccola nota, a margine di quello che dicendo Aspesi.
In Italia non filtra, ma all'estero da molte settimane si parla della possibilita' di defult, o simile, per l'economia Italiana. Finora ci siamo salvati perche' ancora una parte considerevole del debito pubblico e' in mano agli stessi italiani, a differenza della Grecia. Ma il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi e' gia' di vari punti percentuale... Ciao |
Re: Verso il default
Se va in default l'Italia, salta l'Europa e l'euro va (finalmente!) a farsi benedire...
Ma non lo credo realistico, anzi consiglio di investire in BTP e CCT a medio termine (5-7 anni) che rendono oltre il 5% e quindi il doppio dell'inflazione. La situazione economica italiana è nettamente migliore rispetto al 1992, nonostante la speculazione finanziaria si stia attualmente accanendo. Guai a vendere adesso, gli squali non aspettano altro... C'è però da rilevare che allora c'era la lira, con conseguente possibilità di aggiustamenti con la svalutazione competitiva. Ora, l'euro sta soffocando Grecia e Portogallo (ma anch'essi non saranno lasciati fallire, perché i loro debiti sono in pancia alle banche tedesche). E comunque, gli altri non è che stanno molto meglio; a cominciare dall'Inghilterra, che nonostante la svalutazione del 25% della sterlina nel 2007/2008 (da 1,5 a 1,1 euro/sterlina), ha notevoli problemi con le sofferenze nelle banche islandesi ed irlandesi. :hello: |
Re: Verso il default
esatto, purtroppo.
Comunque guardate questo valore: debito usa 14.194.760 milioni di dollari, pil usa 14.266.201 (con aumento del debito di 1.000.000 milioni di dollari ogni 7 mesi). Se però aggiungiamo l'indebitamento dei privati e delle imprese usa, gli stati uniti arrivano a 60.000.000 milioni di $ di indebitamento che è pari all'intero PIL mondiale. Questo vuol dire in parole semplici che non potranno mai risolvere l'indebitamento e che anche loro sono a forte rischio default. Mal comune mezzo gaudio? non proprio, in quanto quello che sta accadendo in grecia e che poi accadrà via via alle altre nazioni non è che un colpo di coda del sistema finanziario mondiale che crea ricchezza dall'indebitamento... ed in questo caso dalle scommesse sul fallimento degli altri stati. Pian piano tutti gli stati a rischio verranno portati al default e quando non vi sarà nulla su cui speculare, vi sarà stato un totale cambio di asset del potere economico a livello mondiale. Ovviamente a farne le spese saranno stati i cittadini e le imprese a tutti i livelli. Roberto |
Re: Verso il default
Qui c'e' il servizio della BBC sulla situazione economica in Italia. se si puo' vedere all'estero non so..
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-14162904 Uhm Aspesi, perche' pensi che la situazione italiana sia nettamente migliore adesso rispetto a 20 anni fa? Onestamente, il debito pubblico e' rimasto il 120% del prodotto interno lordo e siamo cresciuti solo dello 0.25% all'anno negli ultimi 10 anni. Peggio di noi hanno fatto solo Haiti e Zimbwawe. Temo che non siano perfomances da primato... Non parliamo poi degli immensi sprechi di cui e' causa "la macchina" della politica italiana. Quanto ci costano le province? Solo di stipendi - si tratta di un capitolo singolo in un grosso libro che elenca sprechi e privilegi - si parla di oltre 60 milioni di euro all'anno! Ciao |
Re: Verso il default
I tedeschi stanno studiando una forma di speculazione ai danni del dollaro, infatti dicono di approfittare di questo momento di crisi del dollaro, per convincere altri paesi sulla credibilità dell'€uro, infatti secondo loro molti altri paesi oltre ai Sudamerica e i paesi dell'est Europa si stanno orientando verso l'€uro... di non deluderli altrimenti sarebbe la fine inevitabile dell'€uro.
Per quanto riguarda l'Italia stanno valutando la riforma di Tremorti, considerando le voci di corridoio sulla fattibilità e riuscita. |
Re: Verso il default
Aggiungi che si sono anche abbastanza stufati di dover mettere le mani nelle loro tasche per salvare gli stati "furbetti" come Grecia e Portogallo...
Ciao |
Re: Verso il default
come diceva quel tale? se hai 100.000 euro di debito con le banche sei nei guai.
Se hai un debito di cento milioni con le banche sono loro nei guai.:D Pagare solo i piccoli investitori e mandare al macero tutto il resto, no? ![]() |
Re: Verso il default
Quote:
Adesso molte banche fiduciose dell'intervento degli stati vanno comprando fonds, elargendo crediti in tutti questi stati a rischio,:spaf: dove andremo a finire.:mmh: |
Re: Verso il default
Ho capito, ma se l'alternativa era lasciar fallire le banche, chi pagava i costi sociali? Non sarebbe stata la comunita', egualmente?
Guarda, non sono preparato sulla situazione in Germania, quindi evito di continuare su un terreno che non conosco. Posso dire quello che hanno fatto nella terra di Albione: salvare le banche esposte con prestiti, da farsi ripagare poi con interessi astronomici, ed e' quello che sta succedendo ora. Ciao. |
Re: Verso il default
in realtà avere un dollaro basso ed un euro forte è un gran limite alla produzione europea ed un bell'incentivo alla produzione usa.
Che Michele Xintaris non me ne abbia, ma parlavo due settimane fa con un analista finanziario (che prevedeva questa crisi 10 anni fa, in tempi non dubbi) e mi diceva che i paesi a rischio default farebbero meglio a prendere coraggio e far fallimento. Non ha senso che si carichino di debiti a tassi quadrupli rispetto a quelli che non riuscirebbero ad onorare comunque, al fine di restare in una comunità la cui moneta è il principale limite all'esportazione (e di conseguenza alla produzione interna e quindi alla ripresa economica). Secondo lui, accettando il fallimento ed uscendo dalle UE si troverebbero con una moneta di valore bassissimo, estremamente competitiva verso l'estero e con la possibilità di ridefinire i tassi di rientro dei debiti, come più li aggrada (i debitori hanno più potere contrattuale dei creditori, avendo un bene del creditore). Comunque che la situazione mondiale vada male lo dimostrano oltre ai fattori prima citati anche un oro ad oltre 36 euro al grammo.... e soprattutto il fatto che negli stati uniti, nazione libertaria sia stata introdotta una legge per cui chi compra per più di 100$ d'oro (un'inezia) deve lasciare le impronte digitali ed i propri dati fiscali. Questo è un segnale: prima o poi quei dati schedati serviranno (forse) a fare prelievi forzati presso i possessori di beni rifugio. |
Re: Verso il default
Tra il serio ed il faceto, un inglese ieri mi ha detto questa cosa. Probabilmente la Grecia dira' ad un certo punto: "basta, non riconosciamo piu' di avere questi debiti. Non paghiamo piu' niente ed usciamo dall'euro. Che fate ora, ci invadete?"
Ciao |
Re: Verso il default
più o meno è quello che fece l'Argentina. Nell'immediato paghi lo scotto ma dopo sei più forte per negoziare e dettare tu le condizioni.:D Volete qualcosa indietro? bene, intanto mi faccio lo sconto e sul resto poi si vedrà.
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Re: Verso il default
esatto. E se avessero dei governanti lungimiranti farebbero così.
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Re: Verso il default
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Re: Verso il default
Aspesi, volevo chiederti cosa pensi del contenuto di questo articolo apparso oggi, sul Corriere
http://www.corriere.it/editoriali/11...4dbc5f96.shtml Ciao |
Re: Verso il default
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I politici hanno le mani legate, altrimenti vengono eliminati dalla scena politica tipo Domenique Strauss-Kahn |
Re: Verso il default
@Dark
Di Giavazzi in economia non condivido praticamente nulla. A cominciare dalle privatizzazioni, cui sono ferocemente contrario. E ai correttivi che la politica deve imporre per contrastare gli attacchi speculativi della finanza. Le mie critiche alla manovra sono enormi, ma opposte rispetto alle proposte di stampo liberale di questi articolisti del Corriere (se vuoi sapere come la penso, leggi Mucchetti) Sono in montagna, con la chiavetta ricevo malissimo e non ho tempo per argomentare meglio. Comunque, uno degli errori gravissimi è che la manovra in molti punti non è progressiva, e il peso ricade iniquamente sulla classe media, destinata ad incrementare la già alta percentuale di poveri (come il bollo sui titoli del risparmio, che non è proporzionale all'entità del patrimonio, come dovrebbe essere). Inoltre, non tocca, se non marginalmente emolumenti e privilegi del milione e trecentomila parassiti politici e manager pubblici; ma purtroppo, sarà sempre così, se non si interverrà dall'esterno (società civile) a decidere sui costi della politica, perché è irrealistico pensare che, se dovessero decidere loro, i capponi festeggino a Natale. |
Re: Verso il default
Aspesi
Grazie per avermi risposto anche se con dei problemi di collegamento. Leggero' gli articoli di Mucchetti sul Corsera, vedo che non sono pochi. Ciao, Dark |
Re: Verso il default
Perche' se' il Giappone non va a gambe all'aria - o come si dice oggi, in default - se ha il debito pubblico pari al 200% del PIL ed il deficit e' il 10% del bilancio?
http://www.corriere.it/lettere-al-co...506ed0a9.shtml Ciao |
Re: Verso il default
Il default di uno Stato diventa probabile quando la gran parte del suo debito pubblico è in mani estere e il risparmio interno delle famiglie è trascurabile.
Per questo e perché il tasso e quindi gli interessi che deve pagare sono molto bassi, il Giappone non ha da questo punto di vista nulla da temere (la sommatoria con risparmi e investimenti è positiva). E, nonostante la speculazione selvaggia ed i privilegi e sprechi della casta, per questi motivi non temo (ancora) assolutamente nulla per l'Italia, finché gli italiani continueranno a dimostrarsi abbastanza sobri e ad indebitarsi (relativamente) poco (nonostante il macigno dell'euro...). Mentre, secondo me, la situazione è decisamente peggiore per chi è abituato a vivere a sbafo, sulle spalle degli altri: come USA e Gran Bretagna (entro il 2015, il debito complessivo* del Regno Unito sfonderà 16 mila miliardi di dollari: un valore superiore a quello dell'intera economia dell'UE e degli Stati Uniti) *Debito sovrano + debito delle famiglie + debito delle imprese e delle società finanziarie |
Re: Verso il default
Caro Aspesi,
si', ho notato che sia tu che Sergio Romano dite n buona sostanza le stesse cose. Per quanto riguarda il Regno Unito, pero', forse non sono del tutto d'accordo. Il debito pubblico inglese, sia pure immenso come tu dici, e' destinato a rientrare ed in parte cio' sta gia' accadendo. Questo e' quanto emerge da questa discussione, che puoi leggere quando hai un po' di tempo: http://bigben.corriere.it/2011/05/il...in_galera.html dove mi sono preso delle bacchettate da qualcuno che di economia e politica di questo paese sapeva piu' di me :o Ciao |
Re: Verso il default
non vorrei illudermi, ma fino a quando ci sarà il signoraggio, la spirale vorticosa continuerà sempre a cresce, è questione solo di tempo... chi vivrà vedrà:)
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Re: Verso il default
Rinnovo la mia eterna domanda, alla quale non ho mai avuto risposte soddisfacenti: se tutti (:eek:) sono indebitati, chi cavolo è ad essere in credito ? ... :mmh::confused:
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Re: Verso il default
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Re: Verso il default
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In Italia il 10% della popolazione detiene quasi la metà della ricchezza del paese. C'è qualcosa che non va nella redistribuzione del reddito e delle risorse. |
Re: Verso il default
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Re: Verso il default
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Ho letto (solo in parte, l'argomento scandali e scandaletti politici non è che mi attiri particolarmente) Io sono d'accordo con il commento di wasabikun. I banchieri, in ogni parte del mondo occidentale, sono il peggio del peggio. A proposito della situazione economica inglese, qui c'è qualcosa che dovrebbe far meditare (anche il Financial Times): http://hypertrader.blogspot.com/2011/06/god-save-queen-king-and-ace.html http://www.libreidee.org/2010/11/linghilterra-e-una-bomba-debito-a-orologeria-16-trilioni/ :hello: |
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